PREVENZIONE E DIAGNOSI DEI TUMORI GENITALI FEMMINILI
I tumori dell’apparato genitale femminile, soprattutto collo dell’utero ed endometrio, sono quasi sempre preceduti da una serie di lesioni di lunga durata anche di anni. Tali lesioni sono facilmente diagnosticabili con metodiche semplici, innocue e poco costose che permettono di evitare l’insorgenza di tumori invasivi. Per tali motivi l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)e tutte le più accreditate organizzazioni internazionali contro i tumori consigliano a tutte le donne di sottoporsi a controllo specialistico annuale comprendente la visita ginecologica, il pap test e l’ecografia pelvica trans vaginale.
A chi è rivolto il pap test ? A tutte le donne entro i 3 anni dal primo rapporto sessuale e comunque non oltre i 21 anni. L’esecuzione dovrebbe essere annuale almeno fino ai 64 anni di età. Questo perché dopo i 50 anni il rischio di tumore della cervice in una donna che ha regolarmente effettuato lo screening è molto basso.
Pap test, cos’è? E’ un esame che indaga sulle alterazioni delle cellule del collo prelevandole dalla superfice della cervice (o collo dell’utero che è la parte finale dell’utero all’interno della vagina)
Perché deve essere fatto? L’esecuzione routinaria dell’esame è un mezzo di riconosciuta efficacia per scoprire alterazioni che precedono di molti anni la comparsa del tumore. Se si vuole sottolineare il fatto che in Italia la maggioranza delle donne che si ammala di tumore al collo dell’utero non ha mai eseguito un test.
Il risultato è affidabile? Come ogni esame, anche questo presenta dei limiti e si possono verificare falsi positivi (risultati anormali in persone sane) o dei falsi negativi (risultati normali in persone malate). I falsi negativi si possono verificare poiché la lesione non viene raggiunta dal prelievo o che le cellule anomale siano mascherate dall’infiammazione o dal sangue. E’ importante sottolineare come, essendo lunga la fase preclinica del tumore, la lesione può essere evidenziata allo screening successivo.
Perché bisogna fare anche l’ecografia? L’importanza dell’ecografia nella prevenzione del cancro ovarico o del cancro endometriale è fondamentale perché la prognosi e la sopravvivenza della donna dipende proprio dalla diagnosi precoce. Il cancro ovarico è il 6° tumore più diffuso tra le donne con circa 5.000 casi l’anno e nella maggioranza dei casi, essendo una neoplasia che non provoca sintomatologia iniziale, circa il 20% delle diagnosi viene fatta ad uno stato avanzato con una sopravvivenza a 50 anni inferiore del 50%, mentre in caso di diagnosi precoce la sopravvivenza oltre i 5 anni supera il 90%.
Il cancro endometriale si sviluppa dalla mucosa che riveste la cavità uterina ed il tumore che qui prende origine risulta essere la neoplasia maligna ginecologica più frequente con un incidenza di casi del 90 % del periodo menopausale.
L’interesse per lo screening di questa patologia è supportato dal fatto che i tassi di sopravvivenza per una diagnosi allo stadio 1 sono elevati. Inoltre questo presenta una caratteristica importante che è quella di provocare in donne in post menopausa una perdita di sangue che rappresenta il primo segno clinico di malattia.
A cura della Dott.ssa Samanta BENEDETTI
Medico Specialista in Ginecologia presso
Clinica Santa Famiglia